Bias emotivi

Emozione e percezione: come le nostre emozioni cambiano il modo in cui vediamo il mondo

L’emozione e il “paradosso dell’uovo o della gallina”

Le nostre emozioni hanno un impatto su come percepiamo e rispondiamo al mondo che ci circonda, come interpretiamo e, successivamente, giudichiamo le azioni degli altri. Raramente cerchiamo di mettere in discussione il motivo per cui proviamo una particolare emozione. Invece, cerchiamo modi per confermare quell’emozione, rendendo più facile difendere la nostra reazione. In altre parole, valutiamo gli eventi in un modo che è coerente con l’emozione che abbiamo provato, permettendoci di continuare a sperimentare quell’emozione.

Emozione e percezione: come i sentimenti possono portare a conclusioni distorte

Questo fenomeno psicologico molto comune, chiamato “bias emotivo”, si verifica a livello subconscio, il che lo rende molto difficile da combattere per chiunque di noi. In molte situazioni, i pregiudizi emotivi possono aiutare a focalizzare la nostra attenzione per guidare rapidamente le nostre decisioni su come rispondere a un problema e capire cosa c’è in gioco.

Sfortunatamente, possono anche crearci ulteriori problemi. Quando siamo presi da un’emozione, diamo per scontato (o ignoriamo completamente) la conoscenza che già abbiamo e che potrebbe servire a disconfermare l’emozione che stiamo provando, allo stesso modo in cui tendiamo a ignorare qualsiasi nuova informazione che non si allinea con la nostra emozione. In altre parole, lo stesso meccanismo che guida e focalizza la nostra attenzione può distorcere la nostra capacità di affrontare sia le nuove informazioni che le conoscenze già immagazzinate nel nostro cervello.

Disponibilità selettiva durante il bias emotivo

Supponiamo che qualcuno sia arrabbiato, forse addirittura furioso, per essere stato appena insultato in pubblico. Per tutta la durata del suo episodio furioso, sarà particolarmente difficile per quella persona considerare se ciò che è stato detto era effettivamente inteso come un insulto. La conoscenza passata su quella persona e sulla natura degli insulti sarà disponibile solo selettivamente. Solo quella parte di conoscenza che sostiene la furia sarà ricordata, non quella che viene contraddetta. Se la persona che insulta spiega o chiede scusa, la persona furiosa potrebbe non incorporare immediatamente questa informazione (il fatto delle scuse) nel suo comportamento.

Periodo refrattario emotivo

Per un po’ di tempo ci troviamo in uno stato refrattario, durante il quale il nostro pensiero non può incorporare informazioni che non si adattano, mantengono o giustificano l’emozione che stiamo provando. Questo stato refrattario può essere più utile che dannoso se è breve, durando solo un secondo o due, in quella breve finestra si concentra la nostra attenzione sul problema in questione, utilizzando le conoscenze più rilevanti che possono guidare le nostre azioni iniziali così come i preparativi per ulteriori azioni.

Potrebbero sorgere delle difficoltà o potrebbe verificarsi un comportamento emotivo inappropriato quando il periodo refrattario dura molto più a lungo, per minuti o forse anche ore. Un periodo refrattario emotivo troppo lungo distorce la nostra percezione e visione del mondo e di noi stessi.

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Tratto da https://www.paulekman.com/blog/emotional-bias/

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