Comunicazione Non Verbale e Realtà Virtuale: annuire migliora le interazioni?

L’interazione faccia a faccia è una parte centrale della vita umana, utilizzata per trasmettere idee, comprendere emozioni altrui e costruire fiducia. Questo avviene anche nella Realtà Virtuale?

Un obiettivo importante per i ricercatori di scienze computazionali è la progettazione di ambienti virtuali, compresi gli esseri umani virtuali e i contesti di realtà virtuale immersiva, in grado di simulare una vera conversazione faccia a faccia. Anche per i ricercatori in psicologia è un obiettivo importante capire come gli esseri umani si comportano durante le interazioni e testare le teorie su quali aspetti di queste interazioni sono più significativi.

Sia in un ambiente fisico che virtuale, la comunicazione umana comporta sia scambi verbali che comportamenti non verbali.

Il Linguaggio del Corpo è uno strumento efficace ed espressivo utilizzato per inviare e ricevere segnali sociali che gli esseri umani utilizzano da milioni di anni, prima che fosse sviluppata la capacità di comunicare con le parole. Pertanto, sia l’analisi che la sintesi della comunicazione non verbale sono una parte essenziale della ricerca sull’interazione uomo-computer.

Sebbene la comunicazione fisica sia ancora più potente, la comunicazione moderna è spesso mediata dalla tecnologia e si svolge virtualmente. La Realtà Virtuale è una forma di comunicazione digitale che può facilitare la creazione di interazioni immersive in tempo reale e migliorare la presenza sociale in ambienti virtuali.

La realtà virtuale ha un potenziale ineguagliabile per influenzare il futuro di numerosi settori, come le conferenze virtuali, l’istruzione, la consulenza, la riabilitazione sociale, l’assistenza medica.

Nella realtà virtuale la Comunicazione Non Verbale si riferisce ad aspetti diversi come annuire con la testa, mantenere il contatto visivo, piegarsi in avanti o all’indietro, l’orientamento del corpo e molti altri. In particolare, il cenno del capo svolge un ruolo importante nel regolare le interazioni, segnalando chi deve prendere la parola, per esempio, o se qualcuno è interessato o meno a un particolare oggetto.

Questo tipo di segnalazione è comunemente chiamato backchannelling e spesso si verifica per inviare messaggi sottili in un’interazione faccia a faccia. Includere questo elemento negli ambienti virtuali, quindi, può essere molto importante per far sentire l’interlocutore a proprio agio e ascoltato.

In alcuni esperimenti è stata effettuata l’interazione virtuale tra un avatar controllato da un uomo e un umano virtuale il cui comportamento è controllato da un programma informatico. In questi esperimenti, ci si concentrava su quattro diversi tipi di segnali non verbali che sono molto importanti nell’interazione umana faccia a faccia: il battito di ciglia, annuire con la testa, le espressioni facciali e lo spostamento dello sguardo.

Gli autori hanno progettato due esseri umani virtuali in modo da fornire identici ammiccamenti, espressioni facciali e comportamenti di sguardo mutevoli. L’unica differenza tra i comportamenti dei due umani virtuali è che uno di essi manifestava un comportamento naturalistico di annuire che dipendeva dalle azioni del suo partner, mentre l’altro esibiva solo un movimento preconfigurato della testa.

È stato riscontrato un impatto positivo dell’annuire naturalistico, dimostrando che i partecipanti apprezzavano di più e si fidavano di più dell’umano virtuale che annuiva in modo più naturale, inoltre, è stato percepito come più impegnato nell’interazione.

Questi risultati supportano l’affermazione che la mimica funziona come una sorta di collante sociale e che copiando le azioni di un’altra persona è possibile generare fiducia e simpatia.

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Tratto da https://evidentiauniversity.com/blogs/nonverbal/nonverbal-communication-in-virtual-reality-environments-nodding-as-a-prosocial-cue-in-interactions-club-del-lenguaje-no-verbal/

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