Giochi di sguardi
Per natura l’uomo è portato a guardare il suo interlocutore in faccia; quante volte vi sarà capitato di sentire che uno sguardo altrui vi provoca un particolare – ma definito – stato d’animo. Possiamo di certo affermare che anche la persona meno attenta o istruita sa distinguere lo sguardo di potere del proprio capo dallo sguardo intimo della persona amata.
Ma quante “tipologie” di sguardo esistono?
E come fare per ottenere un determinato effetto sull’altro tramite il nostro sguardo?
Proviamo a riassumere in cosa si differenziano i tre principali tipi di sguardo, seguendo i diversi “percorsi” degli occhi sul viso altrui, conoscenza che al giurista potrebbe tornare utile nella vita professionale così come in quella privata.
Lo sguardo di potere avviene quando gli occhi si muovono in un triangolo compreso tra i due occhi e il centro della fronte, questo tipo di occhiata viene usata in contesti in cui è importante farsi vedere decisi e risoluti, eventualmente pronti allo scontro e senza paura nei confronti dell’altro; i suoi effetti sono di mettere sotto pressione l’altro e di farlo sentire intimorito da noi.
Lo sguardo sociale, invece, si instaura in un triangolo compreso tra i due occhi e la bocca, questo sguardo risulta essere il più comune: infatti, quest’area del viso viene osservata per circa il 90% del tempo; serve a segnalare all’altro la nostra attenzione nei suoi confronti senza però metterlo a disagio, come si farebbe con lo sguardo di potere.
Il contatto visivo definito come sguardo intimo si instaura in un triangolo compreso tra i due occhi e il centro del petto, questo tipo di movimento serve a verificare il sesso e il livello di interesse della persona che abbiamo di fronte; va anche detto che la donna, che possiede per natura una visione periferica più ampia rispetto all’uomo, riesce ad effettuare questa esplorazione della figura muovendo di meno gli occhi.
Dott. Francesco Di Fant, esperto di C.N.V.
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