Abbiamo fatto analizzare la conferenza di Mino Raiola a un esperto di linguaggio del corpo
20 giu 2017
Scritto da: Federico Ciapparoni
In questi giorni il mondo calcistico italiano è in subbuglio a causa della rottura tra Gianluigi Donnarumma e il Milan. Il mancato rinnovo del contratto, annunciato dall’ad rossonero Marco Fassone a margine di un incontro con il procuratore del giocatore Mino Raiola, ha scatenato le ire di tifosi.
Dopo 72 ore di incertezze, l’agente ha deciso di tenere una conferenza stampa direttamente dalla cucina della sua casa di Montecarlo, per spiegare ai giornalisti l’accaduto e le ragioni che hanno spinto il portiere a prendere la decisione di non continuare la propria avventura nel Milan.
Visto che il web si è gettato a capofitto nel creare ironia attorno alle parole di Raiola, alludendo che il suo fosse l’ennesimo tentativo di arrampicarsi sugli specchi, abbiamo deciso di far visionare la conferenza a Francesco Di Fant, consulente e formatore di Comunicazione Non Verbale (CNV), per farci dare la sua opinione su quanto detto (ma soprattutto non detto) dal superprocuratore.
La comunicazione non verbale è quella parte della comunicazione che analizza tutti quegli elementi dello scambio comunicativo che non riguardano il livello semantico del messaggio, ma che riguardano il linguaggio del corpo, ossia la comunicazione non parlata tra gli interlocutori. Toni, movimenti del corpo, sguardi possono talvolta dire molto di più delle parole.
Ecco la sua analisi.
Raiola è il classico personaggio che “si è fatto da solo”, genitori ristoratori, lui ha cominciato come cameriere e pizzaiolo in Olanda. Da alcuni oggi viene definito come il manipolatore numero uno del mondo calcistico e a molti appare come antipatico e spocchioso.
Nella sua intervista, (infarcita di errori grammaticali e di sintassi e con un’inflessione dialettale che appare strana su una persona che parla 7 lingue per lavoro) appare fermo e deciso nel difendere la sua posizione e nell’indicare la dirigenza del Milan come causa del deterioramento dei rapporti tra il club e il loro giovane portiere, negando qualsiasi eccesso di avidità da parte del giocatore o del suo procuratore. Chi avrà ragione in questo braccio di ferro?
Durante l’intervista Raiola parla con voce pacata e moderata, con un volume e una velocità normale, in generale appare tranquillo e controllato davanti alla telecamera, non mostra indecisioni o particolare tensione.
Si tocca molto spesso il mento, segnale che indica concentrazione, Raiola cerca le parole migliori da proporre alla stampa in questa sua dichiarazione dal sapore personalistico, ha una gestualità animata e decisa, indice di energia e sicurezza.
Risulta espressivo col volto sembrando convinto delle proprie affermazioni, non si nasconde nell’intervista, si offre ai giornalisti anche attraverso un continuo contatto visivo.
L’unico momento in cui presenta una certa indecisione è quando parla di un dialogo del passato con Galliani a proposito del futuro di Donnarumma nel Milan o in altre società (00:39).
In quel momento smette di parlare e si mette a posto gli occhiali in modo “sospetto”, coprendo parzialmente gli occhi con la mano per un tempo prolungato (interrompendo così il contatto visivo con i giornalisti); dà anche un colpo di tosse per schiarirsi la voce (indice che sta preparandosi a dire qualcosa che ritiene importante).
Che stia nascondendo qualcosa a proposito delle sue reali intenzione e del futuro del giocatore?
http://calciatoribrutti.com/it/analisi-conferenza-raiola