Pochi giorni fa, sotto gli occhi attenti delle telecamere, è successo un evento curioso a cui non siamo abituati: il nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha perso la calma.
Conte, in quanto Presidente del Consiglio Conte riveste, volente o nolente, anche la figura di “negoziatore” tra parti del governo che spesso fanno fatica ad andare d’accordo.
Giuseppe Conte che è quasi sempre riuscito a mantenere la calma in questi mesi, mostrando a tutti la sua natura pacata e negoziatrice. In una recente conferenza stampa però si “accende” in maniera inconsueta su una domanda sulla Tav, proprio in questi giorni in cui tira “aria di crisi” nel governo giallo-verde che sta faticosamente dibattendo sull’utilità e sulla realizzazione della linea ad alta velocità, pressato anche dalla fretta visto che lunedì 11 marzo scade il termine della pubblicazione dei bandi.
In questo breve video, preso dalla conferenza stampa del 7 marzo 2019, Conte ha una reazione inaspettata alla domanda posta alla fine della conferenza dalla giornalista Claudia Fusani “Si sapeva che sarebbero arrivate le scadenze: perché avete “tirato avanti per otto mesi” per decidere sulla realizzazione o il blocco della Tav?“.
La risposta di Conte si divide in due fasi: nella prima cerca di dare una spiegazione tecnica alla giornalista anche se mostra i primi segnali di nervosismo, poi improvvisamente si innervosisce, mostrando un comportamento leggermente aggressiva, come reazione a una domanda in cui si è sentito “colpito”.
La domanda è apparsa pungente sin da subito ma non troppo difficile da gestire, però dopo qualche secondo di spiegazione tecnica qualcosa ha fatto “scattare” il nostro Presidente del Consiglio, semplice distrazione da parte della giornalista? un’espressione di disappunto o un sorriso beffardo da parte della stessa? Questo non ci è dato saperlo, quello che però possiamo osservare e analizzare è la reazione di Giuseppe Conte in cui il Linguaggio del Corpo ci dà parecchi indizi.
1) Nella prima fase ha una voce tranquilla e inizia a dare una spiegazione della complessità tecnica dell’argomento, i suoi gesti dimostrano apertura con le mani con il palmo aperto verso l’alto ma comincia a dare un primo segnale di disagio con un gesto di “ancoraggio”: con il braccio teso si appoggia al Tavolo cercando stabilità di fronte a una domanda che lo ha colpito.
2) Nella seconda fase notiamo la tensione e il nervosismo di Giuseppe Conte rilevabili da numerosi indizi: i suoi gesti sono più energici, con le mani compie prima un gesto di precisione (col pollice e l’indice che formano un cerchio) per puntualizzare il suo punto di vista alla giornalista e dopo muove la mano a taglia mimando il cosiddetto “colpo d’ascia” che segnala un’affermazione molto decisa. Infine conclude con un gesto di dominanza: muove la mano con il palmo verso il basso per ribadire con fermezza il suo concetto, tale gesto risulta anche funzionale per chiudere velocemente la discussione e non lasciare possibilità di parola all’altro.
Alza il volume della voce che diventa più decisa e aggressiva facendo anche una pausa per caricare di effetto le sue parole, a livello verbale inoltre passa da un un cortese “guardi” a un’espressione più diretta e quasi di sfida: “mi guardi”. In questo momento Conte richiede fermamente l’attenzione della giornalista e la “ingaggia” personalmente.
Anche il volto del premier ci mostra numerosi indizi: il suo sguardo diventa fisso e “duro” verso la giornalista mentre le risponde, la testa è leggermente abbassata come atto di difesa ma anche come preparazione a uno scontro ideale. Sul finire della risposta non guarda la giornalista che ha fatto la domanda “scomoda” per non dare spazio per un’altra domanda, infatti si sente un’altra domanda provenire dal pubblico quando ormai è troppo tardi e il premier è già vicino all’uscita, infatti appena finito di parlare se ne va in fretta e furia uscendo di scena con passo svelto.
In fondo la reazione di Conte a livello umano non ci dovrebbe stupire, siamo esseri umani e capita a tutti di perdere la calma, ma quando questa reazione viene dal nostro serafico Presidente del Consiglio su una domanda specifica e in un momento così delicato potrebbe forse essere un segnale di “aria di crisi” nel governo?
Francesco Di Fant