Nell’evento “Italia a 5 Stelle” organizzato dal Movimento 5 stelle a Napoli il 12 e 13 ottobre 2019, l’intervento di Beppe Grillo ha fatto scalpore, si è presentato con un video dove era travestito da Joker per poi presentarsi sul palco per parlare al pubblico presente (guarda il video).
Il notevole impatto visivo del suo intervento è dato dalla scelta di un personaggio iconico quale il Joker di Batman e dalla forza del suo intervento sul palco. Per comprendere meglio quali meccanismi di comunicazione e di percezione vengono messi in atto in questo intervento può essere utile fare un’analisi attraverso lo strumento del Linguaggio del Corpo.
In un primo momento appare sul maxi-schermo del palco il volto di Beppe Grillo, in una registrazione dove è truccato come Joker per mandare un primo messaggio alla platea.
Il messaggio è legato alla continua evoluzione della natura e delle cose, contrapponendo, con la sua verve polemica, il caos alla pianificazione tipica della vita politica e sociale.
Al di là del significato delle sue parole, la cui interpretazione lascio agli analisti dei temi politici, l’effetto visivo è molto potente. Grillo sceglie di impersonare un personaggio malvagio e supporta l’interpretazione con gesti, espressioni facciali e voce da vero attore.
Il Joker (Foto 1) rappresenta la follia, questa è ben visibile negli occhi spalancati di Grillo, un sorriso che sembra più un ghigno diabolico con i muscoli della bocca contratti in uno sforzo rabbioso. Trasmette instabilità anche ondeggiando avanti e indietro con il corpo fino a “entrare” dentro la telecamera azzerando lo spazio con lo spettatore e aumentando il senso di ansia e oppressione che il personaggio vuole comunicare.
Aiutato dal trucco un po’ sfatto da clown, Grillo-Joker veicola anche paura con il suo comportamento corporeo, nei suoi occhi spalancati spesso il ciglio inferiore appare teso e le sopracciglia si alzano nella zona centrale della fronte – elementi dell’espressione della paura – e appare con le spalle alzate e la testa ritratta nelle spalle, come se volesse difendersi da qualcosa che lo spaventa. Anche la voce è modulata in maniera magistrale, dando colore e rinforzando l’idea di follia e paura con numerosi cambi di velocità e ritmo con toni bassi o striduli.
Per una naturale empatia umana, la paura genera paura in chi osserva e la follia veicola un senso di disagio, elementi che Grillo-Joker ha intenzionalmente voluto trasmettere agli spettatori, attraverso le sue parole e la sua gestualità.
Dopo questo inizio a effetto, l’atmosfera viene alleggerita dall’ingresso sul palco di Grillo che balla e canta a ritmo di rock, con la tranquillità e la sicurezza di una vera rockstar. Segue il ritmo con il corpo, muove la testa e avanza nel palco senza fretta mentre canta.
A questo punto inizia il monologo-show di Grillo che, svestiti i panni del Joker, torna a essere il personaggio che ben conosciamo, Beppe Grillo è un oratore di grande effetto e un attore professionista che sa usare corpo e voce al servizio dei concetti che vuole esprimere e suscitando emotivamente l’effetto voluto.
Inizia il monologo seduto su una sedia (Foto 2), sorridente e sornione davanti al pubblico che applaude, parla in tono calmo e tranquillo dopo lo stacco rumoroso della canzone, siede con le gambe spalancate che mostrano l’inguine, questa posa è tipica di chi di si sente molto sicuro di sé in una situazione e dimostra di averne il controllo.
Inizia a parlare con tono quasi dimesso che accompagna con gesti di leggera tristezza (Foto 3) come il capo poggiato di lato e lo sguardo con sopracciglia cadenti, l’emozione che manifesta si lega alle sue parole che parlano di smarrimento e tristezza rispetto al passato.
Dopo poco tempo si alza in piedi e inizia a camminare sul palco trasmettendo così energia al pubblico e indirizzando lo sguardo e il suo corpo in diverse direzioni per coinvolgere tutto il pubblico.
Da qui in avanti inizia lo show di un ottimo attore che nel suo public speaking, sempre energico e deciso, riesce a variare toni e alternare momenti di riflessione a momenti di passione e furore. Analizzando l’uso della voce, spesso urlata, vediamo che è sapientemente modulata in ritmo, velocità, volume e pause a effetto.
La postura dell’ex-comico genovese (Foto 4) – spalle alzate, testa incassata e busto in avanti – sembra una posizione da combattimento, difende il collo e sembra pronto ad affrontare l’avversario, il busto in avanti inoltre riduce la distanza prossemica con il pubblico, facendolo percepire più vicino a esso e dando maggiore forza comunicativa al discorso.
“Le emozioni comunicate dal Linguaggio del Corpo che si alternano nel discorso vedono come protagoniste rabbia e disgusto.“
La rabbia di Grillo è visibile nelle sopracciglia a “V”, gli occhi stretti con rughe sulla parte alta del naso. Tale emozione è percepibile anche dalle parole strozzate dai denti saldamente premuti tra loro, con la bocca squadrata e il pugno spesso chiuso con forza.
Il disgusto manifestato da Grillo in alcuni momenti del discorso è visibile dagli occhi stretti, il naso arricciato e la bocca serrata con le labbra che spingono verso l’alto.
Analizzando i gesti delle mani possiamo vederne diversi: gesti rabbiosi come l’indice puntato, la mano ad artiglio e il pugno vengono alternati a gesti di disponibilità con i palmi visibili al pubblico (Foto 5). Grillo effettua sempre gesti ampi e potenti, alternando gesti circolari (coinvolgimento) e gesti lineari (forza).
Dopo aver osservato ciò che il Linguaggio del Corpo di Grillo-Joker ha comunicato agli spettatori del suo intervento, possiamo considerare che:
1) Quelle che sembrano scelte dettate dalla volontà di fare spettacolo seguono una precisa tecnica di comunicazione. Si sceglie di coinvolgere tutte le aree del cervello degli spettatori: l’istinto del sistema reticolare (Joker: paura e follia), le emozioni del sistema limbico (musica, capacità d’intrattenimento da attore) e la logica della corteccia cerebrale (il monologo con i suoi temi).
2) Il primo video di Grillo-Joker mira a destabilizzare lo spettatore, attraverso l’imprevedibilità e lo shock si conquista una profonda attenzione da parte di chi ci ascolta.
3) La canzone è un momento di passaggio studiato e inserito per: a) alleggerire la tensione del pubblico a livello emotivo, b) introdurre il monologo del personaggio Grillo in modo adeguato.
4) Il monologo energico e sferzante è mirato a suscitare nel pubblico le emozioni provate da Grillo con una risonanza sul piano emotivo, grazie alla sua interpretazione, e logico, attraverso le sue argomentazioni.
E voi che ne pensate del Linguaggio del Corpo di Grillo-Joker? E delle tecniche di comunicazione utilizzate nel suo intervento?
Francesco Di Fant
Esperto di Comunicazione, Linguaggio del Corpo, Public Speaking e Analisi della Menzogna