Qualche giorno fa si è ufficialmente insediato il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America: il milionario Donald Trump.
La notizia della sua elezione come 45° presidente ha lasciato allibita buona parte del mondo, la campagna contro Hillary Clinton non è stata esente da diversi colpi bassi da entrambe le parti e lo scrutinio finale è stata una battaglia fino all’ultimo voto.
Il discorso d’insediamento di Trump è stato seguito da milioni di persone in tutto il mondo e ha suscitato un grande interesse, come è logico che sia, da parte dei mass media così come dei social network.
Al di là delle analisi politiche e testuali del suo discorso, di cui esistono già numerosi esempi in tutta la rete e su tutti i quotidiani, può essere interessante analizzare il Linguaggio del Corpo di Donald Trump durante il suo giuramento e il discorso d’insediamento tramesso in mondovisione.
L’immagine generale di Trump, al di là delle facili battute sulla sua acconciatura improbabile, ci ricorda un po’ il clichè da “duro” del classico cowboy americano, infatti tiene costantemente gli occhi socchiusi (come se fosse sempre concentrato, ma potrebbe essere anche letto come un segnale di velata aggressività) e la bocca serrata (dando un’immagine di solidità, di fierezza).
Durante il suo discorso si dimostra preparato nell’arte del public speaking e distribuisce il suo sguardo su tutto il pubblico, si gira con tutto il busto per cambiare inclinazione guardando in modo alternato a destra e a sinistra del palco coinvolgendo in questo modo tutti i presenti.
Nonostante il neo presidente Trump abbia una scarsa espressività facciale e un tono della voce abbastanza piatto e senza grandi cambi di tonalità, riesce a gestire bene l’enfasi e il ritmo del parlato, rallenta la velocità del parlato per chiudere frasi importanti, rinforzando così il valore della comunicazione mostrando un tono più deciso.
Inoltre aumenta il volume della voce su diverse frasi nella seconda parte del discorso per dare più forza alle sue parole, a questo si accompagna un moderato aumento della gestualità nella seconda parte del discorso (sia nella frequenza dei gesti che nella loro ampiezza), mostrandosi più sicuro di sè e dimostrando di aver rotto la tensione iniziale che è naturalmente presente in un momento così emozionante e importante.
Alla fine di diverse frasi, poi, rimane con la bocca chiusa e le labbra protuse in avanti, come se stesse dando un bacio a qualcuno; questo gesto indica soddisfazione per le parole pronunciate e mostra chiaramente la sua gioia di essere lì in quel momento, sul palco del suo giuramento come presidente della nazione più potente del mondo.
Andiamo ora ad analizzare i gesti più ricorrenti che Donald Trump compie con le sue mani mentre pronuncia il suo discorso, il primo è mostrare la mano aperta, questo gesto vuole indicare franchezza e onestà, allo stesso tempo può significare anche una richiesta di ascolto e di comprensione da parte del pubblico, è un gesto che indica apertura e disponibilità nei confronti dell’altro.
Un altro gesto molto ricorrente è quello di mostrare l’indice alzato verso l’alto, il messaggio che si trasmette in questo caso è quello di essere decisi e convinti delle proprie affermazioni, si usa il dito indice come fosse una bacchetta o un bastone, per sottolineare la fermezza che si vuole dimostrare attraverso le proprie parole.
L’ultimo gesto che viene usato spesso è quello della cosiddetta presa di precisione, si compie con il pollice e l’indice della mano che vanno a formare un cerchio (come il gesto dell’OK), chi lo compie vuole trasmettere l’idea di precisione e attenzione che ripone nell’esporre le sue idee.
Un’altra nota interessante è il saluto che usa Trump alla fine del suo discorso, egli saluta il pubblico mostrando il pugno chiuso in alto (17:45), questo gesto viene chiamato presa di potenza e comunica a chi osserva determinazione ed energia, allo stesso tempo però può essere visto come un simbolo di aggressività proprio perchè è di fatto un pugno atto a offendere e rappresenta il gesto opposto a quello della mano aperta, da lui stesso usato abbondantemente durante il discorso, che simboleggia apertura, disponibilità e un’attitudine pacifica.
In conclusione è interessante analizzare anche i pochi istanti in cui sono stati inquadrati la sconfitta Hillary Clinton e il presidente uscente Barack Obama. Quando Trump ringrazia l’ammistrazione precedente per il suo impegno e per i suoi risultati appare chiaro il disappunto di Obama, è infatti visibile la tristezza con gli angoli della bocca verso il basso e la rabbia con le mascelle e le labbra serrate (2:50).
Alla fine del discorso Trump e Obama si salutano scambiandosi rispettivamente pacche sulla spalla e sul braccio (17:57), con questo gesto che appare amichevole e mostra disponibilità al contatto da parte di entrambi viene ufficialmente sancito il passaggio di poteri del prestigioso ruolo di presidente degli Stati Uniti d’America; il mondo intanto sta a osservare aspettando le prossime mosse dell’eclettico milionario che ora di fatto governa una nazione che esercita ancora un’influenza mondiale enorme.
Francesco Di Fant