Anche durante il gioco o lo sport possiamo decifrare alcuni segnali tipici che ci possano aiutare ad avere una lettura migliore dell’aspetto psicologico del nostro avversario in un determinato momento.
Prendiamo come esempio il gioco del poker, che in questi ultimi anni è diventato molto popolare nella versione del Texas Hold’em, un valido giocatore di poker deve essere prima di tutto un ottimo osservatore.
Per intuire quale punto hanno in mano gli altri giocatori è fondamentale studiare attentamente il loro stile di gioco, quali sono i loro comportamenti tipici quando hanno delle carte buone, quando hanno una mano pessima, quando bluffano e quando sono indecisi sul da farsi.
Come primo passo, è utile soffermarci a riflettere sulla seguente situazione, per poi capire come lo stesso principio (per chi non ama il poker) ci possa aiutare nella vita di tutti i giorni.
Dopo il primo giro di puntate, si passa a scoprire le carte comuni (tre per il flop, una per il turn e l’ultima per il river); ebbene non guardatele subito!
L’istinto ci porterebbe a seguire con morbosa curiosità i movimenti delle mani del mazziere che daranno giustizia o meno alle due carte che stiamo tenendo in mano, anche se, in fin dei conti, le carte comuni resteranno sul tavolo per tutta la durata della mano. Concentratevi invece sulle espressioni facciali (micro e macro) e sui movimenti del corpo dei vostri avversari che, invece, dureranno solo qualche frazione di secondo!
Qui entrerà in ballo la vostra capacità di leggere la Poker face che avete davanti, ovvero cercare di comprendere se i nostri avversari hanno ricevuto carte buone o meno (trad. «Faccia da poker», è un espressione che viene spesso usata per indicare l’espressione neutra di un volto, è detta così perché è opinione comune che i giocatori professionisti di poker siano molto abili a controllare e dissimulare le proprie emozioni).
Tenete presente che nel gioco del poker è ammesso il bluff (così come nella vita reale, del resto…), pertanto tutto ciò che i giocatori fanno è condizionato da ciò che essi ci vogliono comunicare consciamente, l’unica occasione in cui comunicheranno sinceramente sarà durante la scoperta delle carte comuni.
I giocatori più esperti che riconoscono di avere questa debolezza usano portare degli occhiali da sole o cappellini o visiere, in modo da rendere questa lettura il più complicata possibile.
Chiaramente questa considerazione è valida per il gioco dal vivo mentre perde totalmente di significato per il gioco on-line.
Ma attenzione: saper leggere correttamente le espressioni degli altri giocatori al tavolo non cambierà le carte che avete… anche se sicuramente vi potrà aiutare nel valutare con maggiore accuratezza le potenzialità della vostra mano rispetto agli avversari.
Allo stesso modo (e qui sveliamo un piccolo trucco usato dagli esperti di linguaggio del corpo…) possiamo abituarci a osservare le reazioni delle persone in presenza di un determinato evento solo se sappiamo staccare la nostra attenzione dall’evento stesso e direzionarla nei confronti delle persone che assistono o agiscono in quell’evento.
Per evento possiamo intendere molte cose, ad esempio una singola frase, l’apparizione di qualcuno o qualcosa nella scena, un piccolo incidente e così via. Con l’avanzare del tempo, se sarete concentrati nell’effettuare questo piccolo esercizio d’attenzione, noterete che la vostra capacità di osservazione sarà aumentata e questo potrebbe tornare utile nelle piccole e grandi situazioni, più o meno complicate, della vita quotidiana.
Tratto dal libro: “101 cose da sapere sul linguaggio segreto del corpo” di Francesco Di Fant, Newton Compton editori, Roma 2012.