Il corpo parla: Putin disprezza tutti e Lavrov è un uomo sotto shock – Il Giorno

Il prof. di Comunicazione Non Verbale: “Lo sguardo dello zar? Fame insaziabile. Il ministro e la penna? Nervi tesi”

di Viviana Ponchia (“Il Giorno” – 4 marzo 2022)

Il corpo la racconta sempre giusta. Svela la falsità, riscatta l’inconscio, manifesta le intenzioni. Per entrare nella testa di Vladimir Putin e in quella del suo ministro degli esteri Sergej Lavrov si può tentare di decifrare il lessico segreto di un indice, di un sopracciglio. Francesco Di Fant lo fa di professione. È esperto di linguaggio del corpo e analisi della menzogna, formatore di comunicazione non verbale, autore di un libro, Come riconoscere uno stronzo al primo sguardo, che mette voglia di partire da lì. I due uomini che stanno facendo paura la mondo lo sono?

“Chi invade un paese un po’ stronzo deve esserlo per forza, mi lasci sorridere per sdrammatizzare. Anche se c’è da piangere. Nel discorso del 24 febbraio che ha dato inizio all’operazione militare in Ucraina il corpo di Putin non lascia dubbi sui suoi propositi. È coerente con l’aggressività verbale e conferma le parole chiave del personaggio: potere, decisione, fermezza”.

A tutti è sembrato soprattutto immobile, raggelante.

“Da agente esperto del KGB sa gestire la gestualità, sempre composta e minimalista. Senza dimenticare che nella cultura russa, dove si sorride poco, minore è l’espressività e maggiore l’autorevolezza. In realtà il suo apparente equilibrio esprime molte cose: rabbia, disgusto, una fame insaziabile. E un disprezzo totale per gli altri che sconfina nella noia, penso allo scherno nei confronti del capo dei servizi segreti.”

Nel video ha le mani quasi sempre appoggiate sulla scrivania, come i presidenti durante gli auguri di fine anno.

“Potrebbe essere un gesto di “ancoraggio” per tenersi saldo in un una situazione di disagio. Nel contesto tutto appare studiato per dimostrare il pieno controllo. L’uomo ha vissuto guerre calde come in Afghanistan e guerre fredde come a Berlino, sa gestirsi. Eppure ecco che improvvisamente si tocca la cravatta e tamburella con un dito, guarda in basso, sembra scocciato. E quando prende la parola si sposta in avanti, un gesto prossemico di massima aggressività: invade lo spazio della vittima che balbetta, sbatte le palpebre, ha così paura che la palpebra inferiore taglia a metà la pupilla”.

Insomma il corpo non sconfessa lo zar.

“L’unico gesto che gli sfugge è l’indice puntato mentre intimidisce “chiunque cerchi di interferire…”. Ma anche quello coerente. Puntare l’indice è un gesto aggressivo che mima il gesto di minaccia con un oggetto in mano, come un bastone. Il viso poi non è del tutto impassibile. C’è appunto il disgusto con le labbra spinte in alto e il naso arricciato. E la rabbia: palpebre semichiuse con occhi a “fessura”, sguardo fisso dal basso verso l’alto. Le sopracciglia inchiodate si alzano solo per sottolineare le parole più forti del discorso, come “creare minacce per il nostro popolo” e “conseguenze belliche”. La voce dai toni bassi veicola un senso di potenza e di gravità”.

È così coerente anche il Linguaggio del Corpo di Lavrov?

“L’immagine è composta, istituzionale. Ma ci sono gesti che denotano profondo disagio. Il ministro gioca incessantemente con la penna, un chiaro segnale manipolatorio. Come suggeriva lo psichiatra americano Alexander Lowen, il gesto di torturare un oggetto o il proprio corpo è una autocarezza che ci concediamo nei momenti di tensione. Non solo. Quel corpo ondeggia avanti e indietro, è come se volesse cullarsi. Compensazione tipica dei bambini affetti da autismo. Poi c’è la ripresa del controllo: quando si accorge di avere esagerato con la penna incrocia le mani per fermarle, è come se dicesse all’inconscio guarda che stai esagerando. Infine sbatte spesso gli occhi: tipico di chi vive un momento tesissimo o ha subito uno choc”.

Almeno sappiamo che nessuno dei due dice le bugie.

“Purtroppo no, non sembra il gioco delle tre carte. Stando ai discorsi e ai gesti la situazione è gravissima. Non vedo il Putin fuori di testa descritto da una certa propaganda. È ambizioso in modo sovrumano però fin troppo in pieno controllo. Magari abbiamo di fronte il diavolo, ma non un matto”.

https://www.quotidiano.net/esteri/putin-lavrov-linguaggio-non-verbale-1.7426524

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