Il modo migliore per iniziare a capire il proprio corpo è applicare innanzitutto le tecniche di osservazione al corpo altrui, per poterle poi in qualche modo replicare su se stessi per trarne utili indicazioni; per soddisfare la curiosità di coloro che vorrebbero sapere se esistono dei metodi universali (ce ne possono essere diversi) per leggere al meglio la comunicazione non verbale degli altri è consigliabile, rimanendo su un piano generale, prestare attenzione principalmente a tre aspetti.
1. Visione olistica, ovvero prendere in considerazione la situazione nel suo insieme, includendo tutti i possibili elementi di interesse, ad esempio: è normale che le persone parlino a voce alta a una festa con della musica nella sala, questo non indica di certo arroganza o voglia di prevaricare. È importante non cadere nella facile trappola di associare in maniera rigida e definitiva un singolo gesto a un preciso significato (ad esempio, chi incrocia le braccia non sempre comunica chiusura). Bisogna rimanere con la mente aperta e critica non solo sulla possibilità di arrivare a facili conclusioni sull’associazione dei singoli gesti, ma anche aperta nel senso di considerare altri elementi ambientali che potrebbero influenzare, come è normale, le reazioni e i comportamenti delle persone.
2. Analisi della congruenza della situazione (norming): Il norming è un criterio fondamentale di analisi per quanto riguarda la comunicazione umana ma ancora di più per la parte non verbale è l’analisi della normalità di una situazione; il norming include:
- il comportamento normale della persona, che è possibile rilevare frequentandola, o anche attraverso dei video, almeno per quel che riguarda la vita pubblica e, più raramente, privata;
- il contesto, ovvero l’aspettativa comportamentale in una determinata situazione sociale e la sua devianza. Per analizzare il comportamento non verbale è fondamentale farsi delle domande tipo: come si comporterebbe quella determinata persona in quella specifica situazione? Cosa sarebbe (o potrebbe sembrare) normale?
3. La pratica rende perfetti (o quasi); come tutte le abilità, anche l’interpretazione del linguaggio del corpo va sviluppata e, nel corso degli anni, mantenuta attraverso l’esercizio; l’allenamento mentale, così come quello fisico, allena un muscolo molto particolare: il nostro cervello. I benefici che si possono avere sviluppando la muscolatura fisica possono contribuire alla salute generale del nostro corpo, così l’allenamento della mente porta benefici maggiori del singolo obiettivo dell’esercizio che si sta facendo (si potenzia il cervello anche in altri sensi).
Non va dimenticato, lo ribadiamo, che, grazie a queste indicazioni, stiamo cercando di sviluppare un’abilità che è già presente nel nostro dna (specialmente in quello delle donne), ma con un buon metodo di osservazione è possibile incrementare la capacità conscia e inconscia di lettura del nostro corpo e di quello altrui.
Tratto dal libro: “101 cose da sapere sul linguaggio segreto del corpo” di Francesco Di Fant, Newton Compton editori, Roma 2012