Le emozioni fanno parte della vita quotidiana; non importa chi sei o quale sia la tua professione. La tua intelligenza emotiva, il modo in cui controlli e regoli queste emozioni determina il tuo successo in momenti critici.
Essere un atleta olimpico è un’esperienza estremamente emozionante, affrontano molti alti e bassi durante la loro carriera vivendo veramente “il brivido della vittoria e l’agonia della sconfitta”.
La caratteristica più sorprendente dell’essere un atleta d’élite è che è un’esperienza tanto emotiva quanto fisica. Controllando le proprie emozioni gli atleti sono in grado di mantenere alti livelli di pensiero in situazione critiche e un’alta concentrazione, indipendentemente dallo sport che praticano.
La ricerca suggerisce che quando siamo molto emotivi, le nostre capacità di pensiero in situazioni di stress diminuiscono drasticamente. La capacità di pensare in modo critico è fondamentale per gli atleti, che devono rimanere incredibilmente concentrati durante la competizione.
Se gli atleti non controllano le proprie emozioni, ci sono gravi conseguenze. Più si emozionano, più la loro capacità di pensare in occasioni critiche diminuisce e perdono la concentrazione.
Un esempio di questa perdita di concentrazione e controllo si è verificato ai Giochi Olimpici Invernali del 2006 a Torino, quando la snowboarder Lindsey Jacobellis ha commesso l’errore cruciale di celebrare la sua vittoria prima della fine della gara. Jacobellis ha mantenuto un vantaggio significativo su Tanja Frieden della Svizzera per tutta la corsa, fino a quando non ha eseguito u’ acrobazia celebrativa sul penultimo salto ed è caduta. Frieden la superò, vincendo la medaglia d’oro e diventando Campionessa Olimpica.
In una conferenza stampa dopo l’evento, Jacobellis ha ammesso di aver perso la concentrazione: “Mi stavo divertendo. Lo snowboard è divertente. Ero avanti. Volevo condividere il mio entusiasmo con la folla. Ho fatto un casino. Oh beh, succede.”
Sebbene essere una medaglia d’argento alle Olimpiadi sia un’impresa incredibile, la sua momentanea mancanza di controllo emotivo forse la perseguiterà per sempre.
L’esperienza di Jacobellis illustra la necessità fondamentale per gli atleti di controllare e regolare le proprie emozioni durante la competizione. Il modo in cui controlli quelle emozioni sul campo di gioco è fondamentale per rimanere concentrato e per ottenere il successo desiderato.
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Tratto da https://www.humintell.com/2009/08/do-emotions-affect-critical-thinking/