Sincronia non verbale tra persone con disabilità uditiva e i loro cari

Qual è il livello di sincronia della Comunicazione Non Verbale tra le persone con problemi di udito e i loro cari?

L’ipoacusia è la terza malattia cronica più comune e ha numerosi effetti sulla salute fisica, mentale e sociale, causando una diminuzione della qualità della vita fino al 49% delle persone colpite.

Una comunicazione efficace, fondamentale per l’interazione sociale, è molto difficile per le persone con problemi di udito (di seguito denominate PHI) e può portare a frustrazione e risentimento, che a loro volta possono influire sulla qualità dell’interazione sociale. La sincronia interpersonale è fondamentale per gli esseri umani per costituire connessioni sociali.

I problemi sono numerosi e comprendono le incomprensioni e i cambiamenti nella frequenza e/o nel tipo di comunicazione. Le conversazioni sono spesso ostacolate dalla perdita di spontaneità e dalla difficoltà di condividere piccole osservazioni inaspettate nelle interazioni quotidiane, con un forte impatto, ad esempio, sulle relazioni coniugali.

Sembra che, per quanto riguarda la relazione comunicativa tra i PHI e i loro partner, esistano tre fattori di rischio specifici: in primo luogo, la soddisfazione della relazione; poi, la differenza di età tra le coppie; infine, la percezione della disabilità da parte dei partner udenti.

Questi processi sono essenziali per il nostro sviluppo nel mondo sociale; infatti, uno dei vantaggi della “sincronia non verbale” è che funziona come una sorta di “collante sociale” che rafforza il legame tra le persone. È importante notare che questa coordinazione non verbale avviene generalmente in assenza di controllo cosciente.

Nell’ultimo decennio, la sincronia non verbale ha ricevuto una crescente attenzione da parte di diversi settori tra cui la psicoterapia. La sincronia non verbale fornisce informazioni preziose sulla relazione paziente-terapeuta e sul suo coinvolgimento nelle sedute.

Un’osservazione ottenuta qualche anno fa, in uno studio del 2005, indicava che se una persona percepiva la perdita uditiva del proprio partner come bassa, la relazione era significativamente migliore, mentre si verificava il contrario se la persona percepiva il disturbo come maggiore.

In uno studio mirato, sembra che le coppie formate tra una persona con problemi di udito e una persona udente possiedano una sincronia non verbale paragonabile a quella tra due persone senza problemi di udito e superiore a quella generalmente riportata nelle sedute di psicoterapia.

L’interpretazione degli autori è che molte persone con problemi di udito hanno potuto sperimentare un ritiro da alcune attività sociali, quindi i loro sforzi sociali hanno potuto essere dedicati maggiormente al rafforzamento delle loro relazioni strette.

Inoltre, è interessante notare che nelle coppie eterosessuali in cui l’ipoacusico è un uomo, chi ha assunto la posizione di leadership comunicativa è stata la partner femminile. Inoltre, nelle coppie con una piccola differenza di età la sincronia è ancora maggiore.

Sono necessari maggiori sforzi per studiare come migliorare le capacità comunicative verbali e non verbali delle persone ipoacusiche, in modo che possano godere di una qualità di vita migliore.

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Tratto da https://evidentiauniversity.com/blogs/nonverbal/nonverbal-synchrony-between-people-with-hearing-impairment-and-their-partners-nonverbal-communication-blog/

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