L’invecchiamento può ostacolare l’elaborazione neurale delle emozioni trasmesse attraverso le espressioni facciali?
Alcuni ricercatori hanno analizzato l’impatto dell’invecchiamento sull’elaborazione dei volti e hanno scoperto che può ostacolare l’elaborazione neurale delle espressioni facciali delle emozioni, e questa difficoltà può essere intensificata durante l’identificazione delle emozioni sui volti delle persone anziane.
Sapendo che i volti umani sono stimoli onnipresenti nella nostra vita quotidiana e un’importante fonte di informazioni sociali, dedurre accuratamente le emozioni degli altri dai loro volti è il primo passo verso interazioni sociali di successo.
A qualsiasi età, l’isolamento sociale può avere implicazioni negative per il benessere, ma nella fascia di età anziana gli effetti di una scarsa interazione sociale possono essere ancora più dannosi, poiché è noto che gli anziani con relazioni sociali più solide hanno minori probabilità di declino delle funzioni cognitive rispetto ai loro coetanei socialmente disimpegnati.
Sebbene esistano numerosi studi sul ruolo che l’elaborazione facciale può svolgere nella salute e nel benessere degli anziani, gli effetti dell’invecchiamento su questa capacità non sono ancora del tutto compresi.
Alcune ricerche hanno dimostrato che gli anziani sono meno precisi dei giovani nell’identificare le espressioni facciali di rabbia, paura, tristezza e sorpresa. Tuttavia, sono stati trovati risultati meno solidi per le espressioni di disgusto e felicità.
João Marques-Teixeira e collaboratori hanno condotto uno studio utilizzando un campione di 25 giovani adulti, 23 adulti di mezza età e 25 adulti anziani per eseguire due compiti di identificazione delle emozioni facciali durante un elettroencefalogramma (EEG).
I risultati, presentati nell’articolo “Effects of aging on face processing: An ERP study of the own-age bias with neutral and emotional faces”, hanno dimostrato che l’invecchiamento influisce sull’elaborazione dei volti e delle emozioni, coerentemente con quanto riportato in precedenza.
Rappresentazioni schematiche del Face Processing Task (sopra) e dell’Emotion Identification Task (sotto). Crediti: Cortex
I ricercatori del Laboratorio di Neuropsicofisiologia della Facoltà di Psicologia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Porto hanno scoperto che gli anziani, rispetto ai giovani adulti, svolgono un’attività neuronale aggiuntiva durante la visualizzazione di espressioni facciali di emozione (felicità, tristezza e disgusto), così come di stimoli non facciali (come case, tazze o farfalle).
João Marques-Teixeira sottolinea che i risultati ottenuti potrebbero avere importanti implicazioni sociali. L’invecchiamento può ostacolare l’elaborazione neurale delle espressioni facciali delle emozioni e questa difficoltà può essere esacerbata durante l’identificazione delle emozioni sui volti dei coetanei.
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Tratto da https://neurosciencenews.com/aging-face-emotion-22772/