Uomini e donne hanno diverse capacità di comprendere il linguaggio non verbale e riconoscere le menzogne?
La lettura del Linguaggio del Corpo ha un’importanza immensa quando si parla di comportamento sociale adattivo e di comunicazione in generale. Questa abilità fa parte del nucleo delle competenze sociali.
Le persone che riescono a dedurre le emozioni degli altri, rappresentate dai movimenti del corpo, avranno probabilmente più successo nell’interazione con le altre persone.
Inoltre, è possibile discriminare tra inganno e verità osservando il corpo e tutte le informazioni non verbali che la persona ci trasmette, considerandole nel loro insieme e analizzandone la coerenza.
Le espressioni dinamiche del corpo, i gesti e le azioni degli altri sono una fonte molto ricca e valida a cui prestare attenzione nelle nostre interazioni sociali.
È noto dalla letteratura precedente che le emozioni espresse da corpi dinamici, rispetto ai volti, suscitano una maggiore attivazione in diverse aree del cervello, tra cui il solco temporale superiore, che è di importanza critica nel cervello sociale.
Ma come si fa a sapere di chi fidarsi? Questi giudizi sono fondamentali per l’interazione sociale e sembra che uomini e donne differiscano negli indizi a cui prestano attenzione.
Secondo le credenze generalizzate, le donne mostrano una maggiore sensibilità ai segnali non verbali: discriminano meglio l’amicizia dall’interesse sessuale e sono più competenti nel riconoscere le emozioni sul viso. Anche le donne con sindrome di Asperger riconoscono meglio degli uomini le emozioni dei volti dinamici.
Inoltre, le donne tendono a riconoscere le emozioni meglio dai volti che dalle voci, mentre gli uomini mostrano la tendenza opposta.
Sorprendentemente, però, l’impatto del genere sulla lettura della Comunicazione Non Verbale è in gran parte sconosciuto, a parte uno studio condotto all’inizio degli anni ’80 in cui è stata evidenziata la superiorità delle donne nel leggerlo.
Sembra necessario colmare questa lacuna e chiarire se il genere influisce sul riconoscimento delle espressioni emotive veicolate dalle azioni altrui e, se sì, in che modo. Più specificamente, in uno studio ci si chiede se il genere influisca sul riconoscimento delle emozioni rappresentate dal movimento del corpo o, in altre parole, se le donne eccellano nel riconoscere le azioni emotive.
I risultati hanno fornito informazioni interessanti: sembra che l’effetto del genere sia legato al contenuto emotivo delle azioni.
Le donne tendono a eccellere nel riconoscimento delle azioni arrabbiate, mentre gli uomini eccellono nel riconoscimento di quelle felici. Inoltre, le donne superano i maschi nel riconoscimento di azioni emotivamente neutre. Ciò suggerisce che siano meglio sintonizzate sulla mancanza di contenuto emotivo nelle azioni corporee.
I dati sono coerenti con le scoperte che dimostrano che gli uomini sembrano mostrare un’attivazione cerebrale più forte in risposta a immagini positive (raffiguranti paesaggi, attività sportive, famiglie o scene erotiche) rispetto alle donne.
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