L’individuazione dell’inganno è stato un argomento di interesse sociale nel corso della storia umana e le espressioni facciali giocano un ruolo fondamentale. Quali muscoli facciali possono essere associati alla menzogna?
Il volto può essere utilizzato come indizio per interpretare l’attività mentale di una persona e, quindi, può essere utile per sapere se ci troviamo di fronte a un discorso onesto o meno. A quali muscoli del viso dobbiamo prestare attenzione per individuare più facilmente le bugie?
Macroespressioni e Microespressioni
Esistono due tipi di espressioni facciali, a seconda della loro durata: le macroespressioni e le microespressioni. Le macroespressioni sono più frequenti, durano più a lungo e sono quindi più facili da controllare e sopprimere. Le microespressioni, invece, sono brevi, sottili e più discrete. Nascono da un tentativo fallito di nascondere o reprimere le emozioni. Per questo motivo, si ritiene che siano gli indizi più affidabili per individuare bugie e disonestà.
Una delle tecniche con il più alto tasso di successo per lo studio delle microespressioni e del loro rapporto con la menzogna è l’analisi delle espressioni facciali in video utilizzando le unità di azione facciale (AU).
La verità è che l’accuratezza degli esseri umani nel rilevamento degli inganni non supera di solito la casualità, in base a ricerche precedenti, si raggiunge poco più del 50% di accuratezza. Ma cosa succede se utilizziamo mezzi computerizzati? Secondo gli esperti, l’accuratezza aumenterebbe fino a circa il 70%.
Questi mezzi, come il poligrafo, tuttavia non sono completamente affidabile poiché si concentrano solo sull’analisi delle risposte fisiologiche che possono verificarsi sia nel bugiardo, che soffrirà di momenti di stress emotivo quando mente, sia nelle persone innocenti che dicendo la verità possono essere spaventate e nervose in una situazione in cui la loro onestà viene giudicata.
Quali muscoli facciali sono coinvolti nella menzogna?
Negli ultimi anni, l’elettromiografia facciale è stata proposta come metodo per studiare i movimenti dei muscoli facciali e la loro associazione con la menzogna, dando risultati positivi. È proprio questo il metodo di analisi testato dagli autori di una ricerca condotta con un esperimento con 22 volontari divisi in coppie (informatore e detective).
Gli autori hanno ottenuto diversi risultati interessanti. In primo luogo, sembra che gli esseri umani tendano a usare il muscolo zigomatico per le espressioni associate alle emozioni positive e per nascondere le emozioni mentre mentono.
D’altra parte, il muscolo corrugatore è stato associato alle espressioni legate alle emozioni negative (per esempio, l’accigliarsi).
Inoltre, la cosa più interessante è che sembra che coloro che hanno mentito in questo esperimento avessero una maggiore attività del muscolo zigomatico. Pertanto, poiché questo muscolo è associato alle espressioni di emozioni positive, gli autori deducono che i bugiardi potrebbero provare una certa gioia per essere riusciti a mentire.
Un’idea che potrebbe sostenere questa proposta degli autori è il sorriso di Duchenne che, con l’attivazione del muscolo zigomatico, è un indicatore di emozioni felici.
Sia il muscolo zigomatico che il muscolo corrugatore sono situati nella parte superiore del viso e i muscoli di quest’area sono soggetti a un minore controllo volitivo da parte della corteccia motoria, responsabile del loro movimento. Di conseguenza, alcuni ricercatori ritengono che quando le persone mentono, i loro muscoli facciali superiori filtrano più facilmente le emozioni.
Francesco Di Fant
Esperto di Comunicazione, Linguaggio del Corpo, Public Speaking e Analisi della Menzogna
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